Come posso mangiar bene? – Giulia Ferraris Tamburini

18.00

Titolo: Come posso mangiar bene?

Autore: Giulia Ferraris Tamburini

Prefazione: Valeria Simonelli

Anno: 2019

ISBN: 9788894318111

Categoria:

«Come posso mangiar bene? è un libro utilissimo, necessario anzi tanto a chi ha lo stomaco integro, quanto a chi lo ha malandato e nelle più di mille ricette di cucina troverà la maniera di spendere relativamente poco e di curare lo stomaco o di conservarlo sano». Così era scritto nella sezione Uno sguardo oltre i confini della Provincia su «Pagine friulane» del 31 maggio 1900 n. 1 anno XIII. E anche se sono passati quasi centoventi anni, e se alcuni dei termini,
utensili e alimenti possono risultarci bizzarri o desueti, questo libro rimane una testimonianza fondamentale per capire
come si è sviluppata la divulgazione della tradizione culinaria italiana. La profonda ricerca condotta dall’autrice nel
trattare ogni alimento e l’attenzione rivolta a esaminarne le proprietà annoverano questo testo tra i pionieri negli studi
moderni sulla scienza della nutrizione. L’unicità e importanza che dobbiamo riconoscere a questo libro è l’autrice in
quanto per la prima volta in Italia un manuale di cucina viene composto e firmato da una donna. Dalla sua prima
pubblicazione nel 1900, e per le molte successive, Come posso mangiar bene? dà il via a una serie di testi simili la cui
caratteristica principale è il tratto pratico e veloce, perché si sa che «la miglior maestra è la pratica», per realizzare le
ricette rivolte alla massaia moderna che si affaccia al nuovo secolo. Attraverso una prosa semplice e vivace Giulia
Ferraris Tamburini ci accompagna in questo viaggio nella cucina italiana proponendo pietanze semplici, gustose ed
economiche «per nutrire con cibi appetitosi e sani» stomaci di ferro come quelli delicati, illustrando la preparazione e
conservazione degli alimenti, ma soprattutto indicando il giusto modo di decorare il piatto e presentarlo in tavola secondo l’arte di mangiar bene. Perché come scrive il famoso gastronomo francese Brillat-Savarin: «Il piacere della tavola è di tutte le età, di tutte le condizioni, di tutti i paesi e di tutti i giorni: può associarsi a tutti gli altri piaceri e rimane per ultimo a consolarci della loro perdita».

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